Gli NFT (non-fungible token) sono dei veri e propri certificati di proprietà legati ad opere digitali. Perciò chi acquista un NFT acquista i diritti dell'opera, che può essere: un video, un testo, una gif, dei libri, o della musica e oggi, nello specifico, ci occuperemo di quest'ultima.
NFT e Industria Musicale: come potrebbero cambiarla?
Gli NFT applicati alla musica permettono di rendere unico un file audio e di dare una certificazione di proprietà a chi lo acquista. Sono stati utilizzati anche da artisti internazionali come i Kings of Leon, che hanno messo all'asta il loro album “When You See Yourself” in una versione unica insieme ad altri NFT che danno diritto alla partecipazione ai loro prossimi concerti in prima fila.
È importante specificare che non vengono venduti i diritti del brano, è più che altro una forma di collezionismo, ma con una certificazione che può avere mercato e che può essere rivenduta ad altri fan.
In Italia il primo a sperimentare gli NFT in ambito musicale è stato Marco Castoldi, in arte Morgan, il quale tramite un'asta, ha raccolto circa 21 mila dollari per il brano "Premessa della premessa."
In questo modo i non-fungible token attribuiscono alla musica un nuovo valore, ricordandoci che i brani musicali sono opere d'arte! Inoltre il loro utilizzo permette ai musicisti di guadagnare dalla vendita della loro musica o merce vendendo direttamente ai loro fan.
Cosa ne pensate? Sareste disposti ad acquistare un NFT del vostro idolo?
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